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mercoledì 1 febbraio 2017

Da scout a suora


Pubblico la testimonianza di una ragazza attratta da Gesù alla vita consacrata.

Carissimo "Cordialiter", 
                                         mi chiamo [...], abito a [...] e ho 16 anni. Da settembre ho preso coscienza piena della chiamata del Signore per diventare tutta Sua. In estate ho conosciuto l'armonia di un centro estivo e in questo modo ho avuto anche la grazia di conoscere le Servidoras che sono in servizio in questa parrocchia.

Ti ho scritto per parlare della mia vocazione in modo tale da risvegliare magari qualche anima ancora dubbiosa sullo stato di vita da eleggere.  A Pasqua dell'anno scorso ho fatto un "triduo Pasquale" con gli scout (di cui faccio parte da 9 anni) e il venerdì il nostro frate di "fiducia" ci ha fatto la catechesi. I giorni precedenti erano stati pieni di emozioni ma mai nessuno come quel venerdì è stato per me così edificante. Ero rimasta affascinata totalmente dalla Sacra Scrittura. Da quel momento ero una persona diversa, ero diventata piccola per Dio (senza rendermene realmente conto) vedendo tutti i miei difetti, le mie incapacità. Mi era venuta voglia di pregare di più, di fare di più, di far conoscere Dio a tutti perché Dio è Amore. Le cose però non andarono subito così, solo dopo sono riuscita a comprendere tutto. Avevo moltissime domande e poi appunto questa voglia di far conoscere il Signore. Ho iniziato così a parlarne con la mia prof dopo la fine delle lezioni. Lei sorrideva e basta, io intanto ci capivo sempre di meno. Ero infelice perché cercavo qualcosa che non riuscivo a trovare. Poi un giorno una mia compagna, dati i suoi scarsi risultati in campo affettivo, ha detto scherzando: "mi faccio suora". Lì il mio cuore ha smesso di battere per un istante. Dio mi aveva rivelato, attraverso una semplice frase, che quella era la mia strada. Ho avuto paura però. Paura di tutto, paura soprattutto perché mai io avrei voluto diventare suora. Immaginavo da quand'ero piccola di avere una famiglia, dei bambini (tanti). E così da quando la mia compagna ha pronunciato quella frase fino a settembre in cui anche io ho pronunciato quella frase, ho avuto paura (e ancora adesso ne ho, ma sono sicura che nulla più di Dio potrebbe darmi la felicità!).

A giugno ho conosciuto le suore del Verbo Incarnato e da luglio ho iniziato a parlare con la Madre della vocazione, tra un bambino che urlava e una ragazza che decideva di fermarsi a parlare con me o con la Madre. Un clima da grest. Ricordo quei discorsi in cui lei parlava e io non facevo altro che ripetere "ho paura, ho paura" ad ogni cosa che lei mi diceva e guardami le scarpe per non farle vedere che avevo il cuore a pezzi e le lacrime agli occhi (solo dopo molto ho capito che Dio distrugge il cuore solo per crearlo di una forma migliore).  Nelle vacanze estive con la mia famiglia ho avuto la possibilità di leggere qualche libro sulla vocazione. E' stato un susseguirsi di grazie, una dopo l'altra.  Quando sono tornata sapevo bene qual'era stata la mia chiamata ma ancora avevo paura. Paura soprattutto di pronunciare quella frase che tempo prima mi aveva fatto cambiare. Eppure ce l'ho fatta e, non saprei dire come, la mia vita è cambiata. A ottobre mi sono presa tutto il coraggio necessario per affrontare tutti gli ostacoli che il Signore voleva mettermi davanti, affrontando una prova dietro l'altra e ora, sempre con meno paura, sono pronta per seguire Dio quando Lui vorrà.  La famiglia e gli amici sono il primo ostacolo. I genitori, anche se vogliono il vostro bene, non vorrebbero mai che voi abbandonaste il mondo per donarvi a Dio. Gli amici invece capiscono molto poco. La vocazione è una chiamata soprannaturale ed è per questo che, se uno non ha il cuore aperto a Dio, non riesce a comprendervi, giudicandovi "anormali". Però mai e poi mai bisogna dimenticarsi che "se è Dio che ci chiama, è Dio che ci dà la forza". Siate un tutt'uno con Lui, non siete più voi che vivete ma è Dio che vive in voi. La vita non vi appartiene, dite al Signore che siete suoi, che di voi può fare ciò che vuole. E in ultimo "mettete la vostra mano nella mano del Signore e non lasciatela mai".

”Cordialiter”, grazie per ciò che fai, rendi molte anime meno sole nel momento di una scelta così importante.

In Cristo e Maria,
(lettera firmata)

P. S. scusa se ti ho disturbato con un racconto così personale ma mai avevo raccontato così dettagliatamente a qualcuno tutte le grazie di cui il Signore mi ha riempito per avvicinarmi a Lui.


Carissima sorella in Cristo,
                                              ti ringrazio per la testimonianza vocazionale che mi hai gentilmente inviato. Sono felicissimo di sapere che ti senti attrarre da Gesù ad abbracciare lo stato di vita più perfetto entrando in un istituto religioso fervoroso e zelante. Ho grande stima delle Servidoras, apprezzo tantissimo il loro fervore e il loro zelo per la salvezza delle anime e la maggior gloria di Dio.

Coraggio, non arrenderti di fronte alle avversità! Spero che Gesù buono riesca a catturarti presto e prenderti tutta per Sé! Prego la Regina del Cielo di darti la forza di restare fedele al Redentore Divino fino alla morte. Così sia.

Approfitto dell'occasione per porgerti cordiali saluti in Cristo Re e Maria Regina,

Cordialiter